Didattica

IDRAfactory

La metodologia didattica alla base dei percorsi formativi di IDRAFactory non segue un percorso in linea retta ma un cammino articolato che si apre alla scoperta, sviluppandosi sulla base di molteplici strumenti che vengono messi in campo per la costruzione del processo creativo di ogni alunno/a. Il/La creatore/creatrice deve riconoscere e acquisire consapevolezza delle proprie potenzialità, innescando un continuo auto-rinnovamento, attraverso strumenti precisi: la padronanza vocale e fisica, della lingua, dei processi performativi, delle tecniche drammaturgiche, della composizione ma anche del suono delle tecniche video e multimediali.

Tutto concorre alla formazione del/della creatore/creatrice, non esiste “un’unica” tecnica, non c’è una sola via: il metodo di lavoro è aperto e viene di volta in volta calibrato, adattato assieme ai/alle docenti, alle diverse esigenze degli allievi e delle allieve, che di anno in anno compongono un tessuto umano sempre nuovo e diverso.

 

 

Obiettivi didattici

 

 

1. stimolare un/una “creatore”/”creatrice”

Il principale obiettivo è far scoprire in ognuno la propria attitudine creativa. Fino a qualche decennio fa la creatività era considerata come un’attitudine innata, appannaggio di pochi, in realtà noi vogliamo sviluppare la creatività come attitudine mentale. Crediamo che la creatività non debba essere vista soltanto come produzione di nuove idee o prodotti ma vada collegata alla capacità di cogliere nuove prospettive; è un’abilità che tutti possediamo, anche se va allenata. Se dovessimo riassumere le attitudini che aiutano ad essere creativi/e, si potrebbe dire che queste sono: la capacità di gestire l’incertezza, l’apertura a nuove esperienze, la tolleranza alla frustrazione e l’accettazione di rischi. Le nostre proposte formative intendono “allenare” dei/delle creatori/creatrici che abbiano questi strumenti e sappiano utilizzarli nel campo dell’arte performativa.

 

2. allenare alla flessibilità

La più preziosa abilità del/della creatore/creatrice è la flessibilità, deve essere pronto/a a mettersi in gioco e disposto/a a compiere un lavoro su se stesso/a per affinare la propria capacità di comunicare. Nel percorso formativo, vengono individuati cammini didattici personalizzati per il gruppo e per l’individuo che si riconducono a un modello formativo variegato ma omogeneo che ha come obiettivo l’organicità del/della creatore/creatrice in scena.

 

3. imparare a lavorare in gruppo

La creatività va continuamente alimentata attraverso un ambiente orientato alla ricerca, al confronto e alla condivisione d’informazioni, punti di vista e idee. Durante il percorso formativo si studia e lavora insieme, oltre ad approfondire le materie specifiche del proprio corso, ogni allievo/a è chiamato/a a partecipare alla vita del teatro. Così facendo si sviluppa la capacità di lavorare in gruppo, imparando a condividere con i/le propri/ie colleghi/e tutte le fasi del percorso creativo: dall’ideazione di un progetto alla sua realizzazione scenica. D’altro canto non basta raggiungere un alto livello di creatività e padroneggiare gli strumenti creativi se tutto questo non si coniuga con lo sviluppo di un ambiente adeguato nel quale le persone si sentano stimolate a rischiare ed essere innovative; soprattutto se si vuole innescare i preziosi processi di co-creazione che accolgono il confronto e la diversità.

 

4. essere innovativi

L’innovazione è un presupposto della creatività, non è mai fine a se stessa ma è il risultato di un percorso che parte dalla curiosità per la vita, le persone e le cose ed arriva ad una altissima rielaborazione del vissuto in un’esperienza estetica inaspettata.

Vorremmo invitare gli/le allievi/e a essere innovativi in questo senso. Ed è per questo che preferiamo parlare di innovazione piuttosto che di arte contemporanea o di ricerca… perché l’innovazione li comprende! L’innovazione è sempre contemporanea ai propri tempi ma ne non è ingoiata, è una pratica di ricerca ma non si ferma solo al processo.